Il territorio di Sarno fu abitato a partire dall’epoca neolitica e fu poi sede probabilmente di diversi insediamenti indigeni (Sarrasti, Osci e Sanniti) a partire dal IX secolo a.C. e che perdurò in epoca romana fino all’eruzione del Vesuvio del 79 d.C.
Nell’VIII secolo il primo nucleo dell’attuale città di Sarno sorse ai piedi del castello fondato dal duca longobardo di Benevento.
Nel 970 il precedente gastaldato fu eretto a contea e, tra X e XI secolo divenne sede vescovile.
Sarno seguì le sorti del Regno di Napoli, passato dai Normanni agli Hohenstaufen, sotto i quali i feudo fu in possesso della famiglia d’Aquino.
Durante il dominio angioino la contea fece parte dei domini della corona e alla fine del XIV secolo fu affidata ai Brunnfort.
È per estensione il secondo comune più grande della provincia di Salerno e vede dalle sue falde la nascita del fiume Sarno, vera fonte di ricchezza per tutta la valle.
Il Sarno è un fiume della Campania che, a dispetto della sua brevità (appena 24 km), può contare su un bacino notevolmente esteso (c. 500 km²).
Il Sarno è tuttora alimentato dalle acque di cinque sorgenti, la più importante delle quali è la Foce, che si trova a nord-ovest della città di Sarno e da cui traeva origine anche il Canale del Conte di Sarno, un corso artificiale fatto costruire nel Cinquecento.
La seconda sorgente, Palazzo, si trova nel centro abitato di Sarno, mentre la terza, Santa Marina, si trova nel comune di Nocera Inferiore, in località Fiano.
Monumenti
A Foce sorse negli ultimi secoli a.C. un santuario delle popolazioni della valle dedicato al culto della fertilità, in connessione con le sorgenti del dio-fiume Sarno, divinizzato in età romana dai nocerini.
Del complesso, venuto alla luce negli anni ’60, non è stato ancora possibile individuare il santuario (ma si è trovata una stipe votiva, i cui reperti sono esposti nel Museo); si conserva solo la parte bassa della cavea con sedili in tufo grigio locale decorati con braccioli figurati, l’orchestra e il proscenio del teatro risalente al sec. I a.C. (con un restauro, testimoniato da iscrizione, realizzato nel sec. I o III d.C.); per la forma e le dimensioni, esso è confrontabile con il teatro piccolo di Pompei e con quello del santuario italico di Pietrabbondante (CB).
Nella stessa area sono visibili tracce di un villaggio di palafitte, risalente al sec. XVIII a.C.